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Laboratori artistici negli istituti di pena minorili diventano strumenti concreti per trasformare vite e visioni del mondo
Un palco tra le sbarre, un microfono per sperare
Nel cuore del Festival dell’Economia di Trento 2025, dal 22 al 25 maggio, emerge una proposta potente e inattesa: un evento fuori festival che unisce arte, giustizia minorile e impatto sociale.
Giovedì 22 maggio in Piazza Fiera si è svolto "Portami là fuori. Rap e teatro negli Istituti di Pena per Minori", un panel curato da CCO - Crisi Come Opportunità, che celebra il potere riabilitativo dell’espressione artistica come leva di cambiamento nei contesti più fragili della società.
Musica e teatro: investimento sociale ad alto rendimento umano
L’evento moderato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Simona Rossitto, ha visto tra i protagonisti Francesco Kento, rapper e formatore, e Adriana Follieri, regista e pedagogista teatrale. Due figure che da anni operano all’interno degli istituti penali minorili, portando strumenti artistici come mezzi di emancipazione e rinascita.
A concludere il panel, l’esibizione live del giovane rapper Totò, ex partecipante dei laboratori di CCO e oggi simbolo di come la cultura possa realmente cambiare il destino di un individuo.
Economia sociale: il valore che non si misura solo in numeri
Nel programma del Festival dedicato all’Economia Sociale, il contributo di CCO rappresenta un esempio tangibile di come l’arte sia un investimento generativo, capace di creare valore umano e sociale.
In un contesto in cui la risposta pubblica alla devianza minorile è spesso confinata alla custodia, i laboratori artistici diventano spazi di libertà interiore e di formazione, capaci di restituire identità, fiducia e una visione del futuro.
Testimonianze vive: quando la bellezza irrompe nel dolore
«La musica e la scrittura servono a raccontare la vita e la realtà, ma anche a ispirare il cambiamento» afferma Kento.
Adriana Follieri aggiunge: «Ho visto il teatro trasformare persone e luoghi, risvegliare qualità sopite, edificare relazioni indistruttibili. Anche in carcere. Soprattutto in carcere».
Le loro parole sono confermate da chi quell’esperienza l’ha vissuta: come il pensiero di A.W., uno dei giovani coinvolti nei progetti teatrali: «Il teatro in carcere e poi fuori è una scelta. Una storia, una ribellione, un urlo. È dove siamo presenti nonostante il passato e il futuro».
Arte ed economia: alleanza per un nuovo paradigma
Il panel di Trento dimostra come l’economia del futuro non possa prescindere dalla cura delle fragilità. E che investire in cultura, in formazione e in bellezza, non è un lusso, ma una strategia di sostenibilità.
In un sistema che tende a contabilizzare solo ciò che produce profitto, iniziative come quelle di CCO indicano una via diversa: dove la capacità trasformativa dell’arte si intreccia con l’efficacia dell’azione sociale, generando impatto reale, misurabile nelle vite che cambiano.
Un invito ad esserci
Portami là fuori è quindi più di un titolo evocativo: è una chiamata collettiva a guardare oltre i muri, oltre i pregiudizi, e a riconoscere nell’arte una chiave concreta per immaginare un futuro più giusto.