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L’azienda Ameresco ha unito l’utile al sostenibile realizzando e installando un impianto fotovoltaico su un depuratore delle acque reflue di Pendleton, nello Stato dell’Oregon, negli Stati Uniti. Uno strumento che non si limita a catturare la luce del sole, ma anche a coprire e a raffreddare l’acqua.
Questa struttura, grazie ad una potenza pari a 240 kW e alla capacità di produrre annualmente 325.000 kWh di energia pulita, è in grado di coprire il 30% del fabbisogno energetico del sito. Inoltre, la pensilina su cui si posano i pannelli solari protegge la vasca del cloro del depuratore per il trattamento delle acque reflue, contribuisce al raffreddamento del liquido e migliora, così, l’ecosistema.
Si tratta di progetti dalle finalità decisamente interessanti, la cui utilità potrebbe giovare anche al di qua dell’Oceano Atlantico. Nel Belpaese, per esempio, e in particolar modo in Sicilia.
Ameresco, società americana attiva da oltre 20 anni nell’ambito delle soluzioni sostenibili e della decarbonizzazione, ha portato a termine questo progetto grazie all’unione di incentivi energetici statali e sovvenzioni economiche municipali.
Pendleton non è però la prima cittadina degli Stati Uniti a poter godere di realizzazioni di questo tipo: in altri centri urbani, sparsi coast-to-coast tra la California e il Connecticut, si contano già diversi impianti simili. A Milford, comprensorio da poco più di 3.000 abitanti situato in Iowa, è presente un sistema da ben 500 kW, capace di soddisfare il 70% del fabbisogno energetico locale.
Un'opzione da non sottovalutare. Secondo una recente analisi condotta dall’azienda milanese Otovo, nonostante negli ultimi anni la Sicilia abbia largamente incrementato nel numero e nella potenza gli impianti fotovoltaici residenziali – e quindi destinati all’uso domestico -, la percentuale attuale di sistemi non residenziali attivi risulta pari solo a circa il 5,5%. Numeri certamente lontani dalle idee di rendimento che grandi poli deputati all’energia solare, come la 3Sun GigaFactory nata nel 2010 nel distretto produttivo Etna Valley di Catania, hanno per la Regione.
Inoltre, malgrado la Sicilia sia considerata un terreno fertilissimo per la produzione di questa energia pulita, non si può non menzionare la problematica interna riguardante proprio i siti di depurazione delle acque reflue: i report di ARPA evidenziano come solo il 61% della popolazione siciliana totale sia servita da impianti di depurazione. Nello specifico, sul territorio regionale, sono censiti 463 impianti di trattamento delle acque, di cui il 17% risulta non operativo e solo un altro 17,5% opera con validate autorizzazioni allo scarico.
In Sicilia, dunque, pare proprio che bisognerà pazientare ancora per poter unire l’utile al sostenibile.