
Il sito industriale di Priolo si prepara a un'importante riconfigurazione in seguito alla fermata dell’impianto di Cracking per la produzione di olefine e aromatici, prevista entro il 2025.
La continuità operativa del polo chimico sarà garantita attraverso l'importazione di materie prime e una riorganizzazione del ciclo produttivo, con un focus sulla transizione verso la chimica sostenibile e l’economia circolare.
Il piano di trasformazione prevede l'introduzione di nuove produzioni nel settore dei biocarburanti e del riciclo avanzato, facendo leva sulle competenze tecniche del personale e sulle infrastrutture esistenti.
Elemento centrale della trasformazione è la realizzazione di una bioraffineria con tecnologia proprietaria Ecofining e una capacità produttiva di 500.000 tonnellate all'anno. L’impianto sarà in grado di produrre HVO-diesel, bio-jetfuel, bio-nafta e bio-gpl.
Inoltre, grazie a un impianto Steam Reforming potrà produrre anche l’idrogeno necessario alla produzione dei biocarburanti, riducendone ulteriormente l’impronta carbonica e di impianto di pre-trattamento e preparazione delle cariche feedstock di origine bio.
Il processo si baserà su una tecnologia sviluppata da Eni in collaborazione con Honeywell-UOP in grado di ottenere i biocarburanti da un ampio ventaglio di materie prime, tra cui oli esausti di cottura, grassi animali, residui dell’industria agroalimentare e oli derivanti da coltivazioni su terreni marginali.
Questa soluzione consentirà una riduzione significativa delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai carburanti fossili. Gli impianti verranno realizzati in aree già oggi disponibili e adiacenti all’attuale impianto di Cracking da dismettere.
Si potranno pertanto sfruttare le attuali infrastrutture (sala controllo, cabine elettriche, rete utilities, rete torcia), grazie a limitati interventi di demolizione e ricostruzione.
L'approvazione finale dell’investimento è attesa per la fine del 2025, con avvio del cantiere nella prima parte del 2027 e completamento meccanico dell’impianto previsto entro la fine del 2028.
Un ulteriore intervento strategico è la realizzazione di un impianto per il riciclo chimico delle plastiche miste attraverso la tecnologia HOOP.
Il processo avviene in assenza di ossigeno, a temperature comprese tra 300 e 500 gradi Celsius, e consente la scomposizione parziale della catena polimerica trasformando i rifiuti plastici non riciclabili meccanicamente in olio di pirolisi destinato all’industria chimica.
L’impianto di Priolo avrà una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate all'anno e in termini di plastiche miste in ingresso. Il prodotto sarà un r-oil (olio da riciclo) che verrà venduto sul mercato.
Il primo impianto dimostrativo di questa tecnologia, realizzato a Mantova, ha ricevuto un finanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Innovation Fund per tecnologie innovative e sostenibili.
Dopo il completamento dello studio di fattibilità nel 2024, è prevista l’autorizzazione dell’investimento nella seconda metà del 2026, con il completamento meccanico in linea con la bioraffineria entro la fine del 2028.