Una scoperta importante che porta la Sicilia al centro della ricerca: il progetto KM3Net, condotto dai Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che ha rilevato un neutrino con un’energia di circa 220 MeV (unità di misura delle particelle) che è un valore particolarmente alto, dato che solitamente il neutrino ha un valore di 160 MeV.
Ma come si trova una particella subnucleare?
Immaginate di lanciare un grande autobus al massimo della sua velocità dentro un circuito e, al suo opposto, una piccola e indifesa Cinquecento, lanciata al massimo della sua velocità ma a direzione contraria. Facciamo scontrare i due veicoli e, naturalmente, l’esito è scontato: la Cinquecento è distrutta e l’autobus in qualche modo pure - ma un po’ meno - ha perso qualche bullone qui e lì.
Sostituiamo la pista con un ciclotrone, i veicoli con le particelle, con le velocità siamo nell’ordine dei 40.000 km/s (più veloce di una Cinquecento) e i bulloni che schizzano fuori con elementi subatomici.
Insomma, si fanno collidere delle particelle per farle “rompere” in più parti e fare uscire il loro interno.
Naturalmente non esistono solo i neutrini, ci sono varie famiglie di particelle subatomiche: i gluoni ad esempio (da glue, colla) che tengono incollati e stabili protoni e neutroni.
Il tauone, il fotone, o il più famoso bosone di Higgs o particella di Dio… insomma, sono tanti e classificati in varie famiglie.

Torniamo al progetto: La rivelazione, frutto di due anni di studi e recentemente pubblicata sulla rivista Nature, rappresenta una svolta nella comprensione dei fenomeni fisici più energetici.
Dobbiamo però sapere che i neutrini in particolare sono le particelle più elusive finora scoperte.
Il loro studio è estremamente importante poiché dà informazioni in molti campi della fisica: struttura della materia, stellare e cosmologica.
Il progetto, finanziato dalla Regione Siciliana e operativo nei fondali marini di Portopalo di Capo Passero, è stato al centro della conferenza svolta proprio all’interno del Liceo Classico Cutelli di Catania.
La scelta di un liceo classico per un tema così specifico porta un messaggio non solo scientifico ma anche benevolmente provocatorio in qualche modo: "in un classico non si fa solo umanistica."
Durante l’evento, il prof. Giacomo Cuttone, che è dirigente di ricerca INFN e responsabile del progetto, ha sottolineato l’importanza di rendere comprensibili agli studenti i concetti complessi della fisica, dimostrando come studio, applicazione e intuizione possano condurre a traguardi straordinari.
Anche l’ing. Francesco Noto, primo tecnologo INFN, ha espresso l’orgoglio per un risultato che dà prestigio alla comunità scientifica locale e internazionale.
La dirigente scolastica Elisa Colella ha sottolineato come il liceo è promotore di innovazione e cultura scientifica, offrendo agli studenti opportunità di crescita uniche e la possibilità di toccare con mano l’eccellenza della ricerca.
Che dire, per aspera ad Portopalo, la vera stella del progetto.